Cro aviano cure palliative

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Il campus è stato fortemente voluto per diventare una leva strategica per attrarre giovani menti vivaci che possono esprimere il loro meglio unendo le loro conoscenze, stimolandosi a vicenda e lavorando in sinergia per creare nuovi progetti. Il reparto fa parte del Dipartimento di Oncologia Chirurgica. Il reparto di Oncologia Sperimentale 2 del Centro di Riferimento Oncologico CRO di Aviano in provincia di Pordenone, situato in via Gallini 2, ha come Direttore F. Il paziente rimane sempre al centro della prestazione di cura; la formalizzazione della multidisciplinarietà della PCA consente ulteriormente non solo di porre una diagnosi e di illustrare le opportunità terapeutiche, ma anche di accompagnare il malato nella scelta del trattamento anche alla luce di quelle che sono le esigenze sue e del contesto in cui vive, offrendo anche, qualora richiesto, specifico supporto psicologico nella fase decisionale. Sempre in FVG oltre il 95% dei cittadini è vivo dopo 5 anni dalla diagnosi, risultato notevole se confrontato con la media nazionale pari al 91% , frutto dei notevoli progressi nelle terapie più recenti radioterapia metabolica, immunoterapia e utilizzo di farmaci a bersaglio molecolare quali gli anti-androgeni. Le figure professionali della PCU, secondo le linee guida, sono formate dal Core Team e dal Non Core Team. A questo meeting partecipano Lucia Fratino responsabile dei trial clinici nella malattia metastatica , Roberto Bortolus responsabile trial clinici nella malattia localizzata e Daniela Gussetti responsabile trial clinici , le infermiere del gruppo studi clinici che sono un supporto fondamentale nella gestione clinico assistenziale del paziente e nel seguirlo nel suo percorso terapeutico. Le diagnosi attese in regione, nel 2018, sono pari a 180 in rapporto a 100 mila residenti.

Inquadrare e concordare le decisioni e proposte terapeutiche sui diversi casi permette, infatti, di porre il paziente al centro del processo di cura, garantendo informazioni esaustive, obiettive e non contraddittorie sulle opzioni disponibili, ed evitando consulenze multiple». Inoltre, su richiesta, intervengono i radiologi Azienda Pordenone o CRO , i medici nucleari e il medico di base del caso particolare. La multidisciplinarietà in questo secondo meeting, coinvolge anche il paziente ed i suoi familiari. A questo meeting partecipano Lucia Fratino responsabile dei trial clinici nella malattia metastatica , Roberto Bortolus responsabile trial clinici nella malattia localizzata e Daniela Gussetti responsabile trial clinici , le infermiere del gruppo studi clinici che sono un supporto fondamentale nella gestione clinico assistenziale del paziente e nel seguirlo nel suo percorso terapeutico. Le figure professionali della PCU, secondo le linee guida, sono formate dal Core Team e dal Non Core Team. Il primo è composto dalle figure specialistiche maggiormente coinvolte nelle attività cliniche multidisciplinari e nei percorsi assistenziali: urologi, oncologi radioterapisti, oncologi medici, nella primissima fase, anatomo-patologi, radiologi, clinical trial, infermiere professionali in quella immediatamente successiva; il secondo è formato da figure specialistiche coinvolte in determinate fasi del processo di cura diagnosi, stadiazione, riabilitazione, terapia : medici nucleari, riabilitatori, esperti nelle terapie di supporto, cure palliative e terapie del dolore, ecc. Il paziente rimane sempre al centro della prestazione di cura; la formalizzazione della multidisciplinarietà della PCA consente ulteriormente non solo di porre una diagnosi e di illustrare le opportunità terapeutiche, ma anche di accompagnare il malato nella scelta del trattamento anche alla luce di quelle che sono le esigenze sue e del contesto in cui vive, offrendo anche, qualora richiesto, specifico supporto psicologico nella fase decisionale. EPIDEMIOLOGIA - Sono circa 1. Le diagnosi attese in regione, nel 2018, sono pari a 180 in rapporto a 100 mila residenti. Sempre in FVG oltre il 95% dei cittadini è vivo dopo 5 anni dalla diagnosi, risultato notevole se confrontato con la media nazionale pari al 91% , frutto dei notevoli progressi nelle terapie più recenti radioterapia metabolica, immunoterapia e utilizzo di farmaci a bersaglio molecolare quali gli anti-androgeni.

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